Il territorio chiede ascolto: il deflusso ecologico non può ignorare secoli di equilibrio idrico e ambientale.
Lo scorso venerdì a Villanova Biellese i Presidenti dell’Associazione Ovest Sesia Stefano Bondesan e del Consorzio di Bonifica della Baraggia Leonardo Gili, i Direttori Diego Terruzzi (Ovest Sesia), Alessandro Iacopino (Baraggia), con Gianni Bosio di Villanova Biellese, insieme ai Presidenti dei Distretti Irrigui, i Rappresentanti dei Tenimenti Isolati, e i rappresentanti della Cia, della Coldiretti della Unione Agricoltori con Benedetto Coppo, hanno incontrato il Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin per rappresentare le forti criticità legate all’applicazione del Deflusso Ecologico.
Durante l’incontro è stata presentata la Relazione sul Deflusso Ecologico Territoriale, redatta congiuntamente da:
• Associazione d’Irrigazione Ovest Sesia
• Associazione Irrigazione Est Sesia
• Consorzio di Bonifica della Baraggia
di una rigida applicazione del deflusso minimo vitale nei territori irrigui.
Ridurre drasticamente le derivazioni irrigue per garantire portate elevate nei corsi d’acqua naturali metterebbe gravemente a rischio:
• Le aree umide alimentate dai reticoli irrigui
• Le risaie inserite nella Rete Natura 2000
• Le paludi, acquitrini storici, garzaie e fontanili, spesso localizzati in ZSC e ZPS
• Le aree naturali protette definite dalla Regione
Il paesaggio ambientale e agricolo che caratterizza le province di Vercelli, Novara, Biella e Pavia – e più in generale tutto il bacino del Po – è frutto di un secolare lavoro dell’uomo, a partire dal 1200. Oggi questo equilibrio è riconosciuto e tutelato da:
• La Comunità Europea (SIC, ZPS, Rete Natura 2000)
• La Regione Piemonte con il Piano Paesaggistico Regionale
• Le Province tramite i Piani Territoriali Provinciali e il CZU (Contratto di Zona Umida)
• I Comuni con i loro strumenti urbanistici e paesaggistici
Una rigida applicazione del Regolamento Regionale 14/R del 2021, che privilegia solo la tutela dei corsi d’acqua naturali, danneggerebbe non solo l’agricoltura risicola, ma anche interi ecosistemi creati dall’interazione secolare tra uomo e ambiente, oggi ufficialmente riconosciuti a tutti i livelli istituzionali.
Per questo motivo è stata segnalata al Ministro la necessità che lecommissioni europee e le istituzioni italiane competenti si attivino per considerare una revisione dell’approccio attuale: non esiste una vera equità ambientale se si ignora la ricchezza ecologica generata proprio grazie alla rete irrigua.
Serve un cambio di paradigma: dal "deflusso ecologico" al "deflusso territoriale", che tenga conto delle specificità locali, della storia, dell’agricoltura e della biodiversità del nostro territorio.



